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L'intervista

Europee, Rossodivita (Azione): "Il Molise potrebbe diventare un modello virtuoso"

Lo storico avvocato e amico di Marco Pannella, candidato tra le fila di Azione nella circoscrizione Sud, ripercorre i suoi ricordi: "Ho origini Molisane e mi sento Molisano. Mio nonno emigrò in America da Toro, un piccolo borgo vicino Campobasso e mio padre, da chimico, andò a Milano, portando con sé mia madre, di Campodipietra, un altro bel borgo vicino Campobasso"

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Giuseppe Rossodivita

"Sto ristrutturando, a mie spese, casa di mio nonno in un piccolo borgo, Toro, dove trascorrevo le mie estati, dove le case costano meno di un quarto al mq del costo per la ristrutturazione. Mi hanno detto che sono un pazzo, che sono soldi buttati, ma io ho il sogno di vedere questi splendidi borghi ripopolati, come quando ero bambino"

Rossodivita lei è stato per anni accanto a Marco Pannella, come mai la candidatura con Azione?

"Ho colto l’invito di Carlo Calenda e degli amici di Socialismo Liberale per impegnarmi in questa avventura politica prima che elettorale. La diaspora Socialista, così come la diaspora Radicale, dopo la scomparsa di Marco, unitamente alla sostanziale scomparsa dalla scena politica del Partito Repubblicano e del Partito Liberale, hanno privato milioni di Italiani di luoghi di confronto e di punti di riferimento. Azione subito dopo le Europee darà vita ad una fase costituente che si prefigge di riunire stabilmente coloro che si riconoscono in queste posizioni, in un soggetto politico non personalistico, con Congressi regolari, che ha l’ambizione di crescere e di durare. Insomma non una bicicletta elettorale, ma un progetto politico.

Secondo il sole 24 ore sono 132mila laureati che negli ultimi 10 anni sono espatriati, come mai?

"Le persone cercano di trovare una vita migliore. In passato c’era una emigrazione povera, ora sono le migliori energie a lasciare le comunità di origine. La ragione è la mancanza di lavoro e di lavoro di qualità. Conosco bene il fenomeno, per quanto sia nato a Milano e viva a Roma io ho origini Molisane e mi sento Molisano. Mio nonno emigrò in America da Toro, un piccolo borgo vicino Campobasso e mio padre, da chimico, andò a Milano, portando con sé mia madre, di Campodipietra, un altro bel borgo vicino Campobasso"

Come si può evitare che i nostri giovani vadano via?

"Garantendogli la possibilità di realizzare i loro sogni di vita. Il contrario di sussidi da fame o di lavori precari e per lo più in nero. Ne parlavamo spesso con Pannella, che da Abruzzese, innamorato del suo Abruzzo, sentiva questo problema anche come un problema dei giovani della sua terra. Oltre al diritto di emigrare ci deve essere anche un diritto a restare, senza per questo dover rinunciare a realizzarsi e a realizzare i propri sogni"


Tema sempre attuale: sud è disoccupazione, qual è il programma di azione?

"Azione è una forza liberale, che crede nelle capacità di ciascuno di creare impresa e occupazione. Ma bisogna creare le condizioni per attrarre investimenti capaci di moltiplicare la ricchezza. Il compito della politica è quello di creare le condizioni per lo sviluppo, non di intralciarlo con inutili pastoie burocratiche per poi costringere le persone a chiedere l’elemosina in cambio di voti. In Molise mancano infrastrutture elementari, fisiche e tecnologiche, quello che non manca invece è la burocrazia, eppure, proprio perché piccolo, il Molise potrebbe diventare un modello virtuoso di crescita sostenibile ed innovativa, un piccolo gioiello"


Con lo smart working nell’era del covid abbiamo capito quanto ripopolare i borghi sia importante, se verrà eletto si occuperà di questo tema?

"Rispetto al Molise questo è il mio tema, anzi il mio sogno. Sto ristrutturando, a mie spese, casa di mio nonno in un piccolo borgo, Toro, dove trascorrevo le mie estati, dove le case costano meno di un quarto al mq del costo per la ristrutturazione. Mi hanno detto che sono un pazzo, che sono soldi buttati, ma io ho il sogno di vedere questi splendidi borghi ripopolati, come quando ero bambino. Lo Smart Working è stato un fattore, la ricerca per l’innovazione tecnologica potrebbe essere un orizzonte e poi c’è tutto il capitolo dell’accoglienza per un turismo di qualità, tra natura, storia, archeologia, cultura, enogastronomia, un indotto che potrebbe sostenere una buona fetta dell’economia Molisana se solo si scegliesse di farlo".

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