Cerca

L'analisi

In Molise 2 su 10 insoddisfatti della propria vita, ma i più delusi sono quelli della Basilicata

Il 17 per cento dei molisani si ritiene insoddisfatto della propria vita, percentuale in linea con quella nazionale. E' quanto emerge dai dati raccolti nel biennio 2022-2023 dal sistema 'Passi' dell'Istituto superiore di sanità (Iss).

La Geografia dell'Insoddisfazione: Un Viaggio tra le Regioni Italiane

I più delusi sono quelli della Basilicata (26 per cento), quelli più appagati risiedono invece nella Provincia autonoma di Bolzano dove solo il 6,5 per cento degli intervitati non si sente realizzato.

Cosa rende una vita soddisfacente? È una domanda che molti di noi si pongono, spesso senza trovare una risposta definitiva. Tuttavia, i dati raccolti dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) attraverso il sistema 'Passi' offrono uno sguardo interessante su come la soddisfazione personale vari attraverso le diverse regioni italiane. Tra il 2022 e il 2023, il 17% dei molisani ha dichiarato di essere insoddisfatto della propria vita, una percentuale che si allinea con la media nazionale. Ma cosa si cela dietro questi numeri? E perché alcune regioni sembrano più felici di altre?

LA MAPPA DELL'INSODDISFAZIONE
I dati dell'ISS rivelano una mappa dell'insoddisfazione che varia notevolmente da nord a sud. La Basilicata si distingue con un 26% di residenti che si dichiarano insoddisfatti, mentre la provincia autonoma di Bolzano emerge come un'oasi di soddisfazione, con solo il 6,5% degli intervistati che non si sente realizzato. Questa disparità solleva interrogativi su quali fattori possano influenzare la percezione della qualità della vita.

FATTORI DEMOGRAFICI E SOCIALI
L'insoddisfazione non è distribuita uniformemente tra le fasce d'età. Gli anziani, in particolare, sembrano essere i più colpiti: il 14% dei 65-74enni, il 20% dei 75-84enni e ben il 28% degli ultra 85enni si dichiarano insoddisfatti. Questo potrebbe riflettere una serie di fattori, tra cui la salute in declino, la solitudine e le difficoltà economiche. Parlando di economia, non sorprende che le difficoltà finanziarie siano un potente predittore di insoddisfazione. Il 46% di coloro che affrontano molte difficoltà economiche si sente insoddisfatto, rispetto al 24% di chi ha qualche difficoltà e all'11% di chi non ne ha. Questo dato sottolinea l'importanza della sicurezza economica come pilastro del benessere personale.

IL RUOLO DELLA SOLITUDINE E DELL'ISTRUZIONE
La solitudine emerge come un altro fattore cruciale. Chi vive da solo ha una probabilità maggiore di sentirsi insoddisfatto (24%) rispetto a chi vive con qualcuno (15%). Questo suggerisce che le relazioni sociali e il supporto emotivo giocano un ruolo fondamentale nel determinare la soddisfazione personale. Anche il livello di istruzione sembra influire significativamente: il 25% dei meno istruiti si sente insoddisfatto, rispetto al 10% di chi possiede una laurea. Questo potrebbe riflettere non solo le opportunità economiche e lavorative, ma anche l'accesso a risorse culturali e sociali che arricchiscono la vita.

DIFFERENZE DI GENERE E VARIAZIONI TERRITORIALI
Le donne sembrano essere più insoddisfatte degli uomini, con il 21% rispetto al 13%. Questa differenza di genere potrebbe essere legata a una serie di fattori, tra cui le aspettative sociali, il carico di lavoro domestico e le opportunità di carriera. Infine, le variazioni territoriali sono evidenti: il 15% degli abitanti del nord Italia si dichiara insoddisfatto, rispetto al 21% del centro e al 20% del sud. Queste differenze potrebbero riflettere le disparità economiche e sociali tra le diverse aree del paese, nonché le diverse culture e stili di vita.

RIFLESSIONI E PROSPETTIVE FUTURE
Questi dati offrono uno spunto di riflessione importante per i policy maker e per la società nel suo complesso. Migliorare la qualità della vita richiede un approccio olistico che consideri non solo gli aspetti economici, ma anche quelli sociali, culturali e psicologici. Investire in politiche che promuovano l'inclusione sociale, l'istruzione e il benessere psicofisico potrebbe essere la chiave per ridurre l'insoddisfazione e migliorare la qualità della vita in tutto il paese. In un mondo sempre più interconnesso, dove le aspettative personali e sociali sono in continua evoluzione, comprendere le radici dell'insoddisfazione può aiutarci a costruire una società più equa e soddisfacente per tutti.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione