Il caso
13.12.2025 - 06:56
Il giudice per le indagini preliminari di Larino, Rosaria Vecchi, ha disposto l’incidente probatorio con riesumazione del corpo e autopsia. Una decisione che segna uno spartiacque: ora i quesiti medico-legali non saranno solo tasselli d’indagine, ma prove da “cristallizzare” in aula.
Una cella frigorifera come ultima stanza, una città che aspetta risposte e una domanda che continua a battere alla porta dell’inchiesta: com’è morto Andrea Costantini? A quasi tre mesi dal ritrovamento del corpo del 38enne all’interno della cella frigorifera del supermercato Eurospin di via Corsica, a Termoli, il caso esce dall’ombra delle ipotesi per entrare nel perimetro del contraddittorio processuale. Il giudice per le indagini preliminari di Larino, Rosaria Vecchi, ha disposto l’incidente probatorio con riesumazione del corpo e autopsia. Una decisione che segna uno spartiacque: ora i quesiti medico-legali non saranno solo tasselli d’indagine, ma prove da “cristallizzare” in aula.
IL RITROVAMENTO DEL 15 SETTEMBRE E IL GIORNO DOPO
Il 15 settembre, all’interno della cella frigorifera del punto vendita Eurospin di via Corsica, viene rinvenuto senza vita Andrea Costantini, dipendente del supermercato. È un fatto che scuote Termoli, ma che non ferma la routine del quartiere: il punto vendita riapre regolarmente il giorno successivo, mentre le attività investigative proseguono sotto il coordinamento della Procura. È il primo segnale di una storia che corre su due binari: la vita che continua e la giustizia che cerca di ricomporre l’enigma.
# DAL BIGLIETTO ALL’IPOTESI SUICIDARIA: PERCHÉ I DUBBI RESTANO
In un primo momento, il caso viene derubricato a suicidio, anche per via di un biglietto trovato addosso al 38enne al momento del rinvenimento. Un elemento che orienta la lettura investigativa, ma non convince i familiari. I genitori di Andrea Costantini, assistiti dall’avvocato Piero Lorusso, non si arrendono a una conclusione che reputano affrettata. Chiedono di indagare anche per omicidio o per istigazione al suicidio e sollecitano ulteriori accertamenti tecnici. Perché tanta insistenza? Perché, oltre alla dinamica anomala del ritrovamento, alcuni segni sul collo dell’uomo, riferiti negli atti, suggeriscono la necessità di valutare con attenzione la compatibilità tra le tracce fisiche e l’ipotesi auto-lesiva.
# LA SVOLTA DEL GIP DI LARINO: INCIDENTE PROBATORIO E AUTOPSIA
Il gip Rosaria Vecchi accoglie l’istanza della Procura e dispone l’incidente probatorio, lo strumento che consente di svolgere l’autopsia con valore processuale e nel pieno contraddittorio tra le parti. Viene nominato perito Cristian D’Ovidio, dell’Università di medicina legale di Chieti. L’udienza per il conferimento dell’incarico è fissata per mercoledì 17 dicembre alle ore 13; nella stessa giornata si procederà con l’autopsia, alla presenza dei consulenti della Procura e dei periti di parte, indicati tanto dai genitori quanto dalla compagna di Costantini, madre di suo figlio. È un passaggio chiave: gli esiti non saranno semplici relazioni, ma materiale probatorio destinato a orientare in modo netto il destino dell’inchiesta.
### CHE COS’È L’INCIDENTE PROBATORIO E PERCHÉ CONTA
Nel lessico della giustizia italiana, l’incidente probatorio è il ponte che anticipa la prova nel processo quando un accertamento rischia di perdere efficacia o è irripetibile. L’autopsia, per definizione, lo è: si deve fare una volta sola e nel rispetto delle garanzie di tutti. In questo modo, le conclusioni medico-legali potranno essere valutate in dibattimento senza necessità di ripetere gli esami, “cristallizzando” il quadro scientifico.
# LA SPINTA DELLA PERIZIA CIPOLLONI
La decisione arriva anche alla luce di una perizia depositata il 4 dicembre dal primario di medicina legale di Foggia, Luigi Cipolloni, che indica la necessità di un’autopsia per chiarire cause e dinamica della morte. Un richiamo alla prudenza investigativa: di fronte a segni sul collo e a una scena inusuale — un corpo in una cella frigorifera di un supermercato — occorre verificare se l’ipotesi iniziale regga alla prova dei dati anatomopatologici. In altre parole: quel biglietto, da solo, basta a spiegare tutto?
COSA PUÒ DIRE UN’AUTOPSIA MESI DOPO, E IN PRESENZA DI FREDDO
La cella frigorifera è un ambiente ostile al corpo, ma amico del perito: le basse temperature rallentano i processi di decomposizione, preservando reperti utili a ricostruire le ultime ore della vittima. L’autopsia, eseguita in incidente probatorio, potrà: - stimare tempi di morte con un margine di affidabilità maggiore, incrociando temperatura corporea residua, fenomeni cadaverici e contesto ambientale; - distinguere tra cause compatibili con ipotermia, asfissia da compressione, strangolamento o altre dinamiche soffocanti; - rilevare segni di pressione sul collo, microfratture delle cartilagini laringee, emorragie puntiformi (petecchie), abrasioni o unghiate; - eseguire approfonditi esami istologici e tossicologici per identificare eventuali sostanze, patologie pregresse o condizioni che possano avere inciso sulla morte; - verificare l’eventuale presenza di lesioni difensive o di immobilizzazione.
## SEGNI SUL COLLO: DAL SOSPETTO ALLA PROVA, CON CAUTELA
Un solco sul collo è un indizio, non una sentenza. La differenza tra un solco da sollecitazione autonoma (per esempio da sospensione parziale) e un segno da strangolamento manuale o da legatura richiede uno sguardo esperto: aspetto del solco, profondità, direzione, presenza di ematomi sottostanti, pattern delle abrasioni. Le unghiate possono raccontare un tentativo di liberazione, ma possono anche essere autolesioni o artefatti post mortem. La scienza, qui, si muove con il bisturi della prudenza: ogni millimetro pesa.
# LE DOMANDE CHE L’INDAGINE DOVRÀ AFFRONTARE
In casi come questo le domande sono bussole, non pietre d’accusa. Quali erano le condizioni della cella frigorifera al momento del ritrovamento di Andrea Costantini? Chi vi aveva accesso e con quali procedure? Esistono registrazioni o log di apertura? Le telecamere interne ed esterne hanno documentato movimenti sospetti? Le temperature registrate sono coerenti con i tempi biologici osservati? E ancora: il biglietto trovato addosso all’uomo — del cui contenuto investigativo non si discute nel dettaglio — va letto in cornice psicologica, contestuale e temporale. La Procura dovrà tenere insieme tecnica, cronologia e contesto umano.
I TEMPI DELL’INCHIESTA E LE GARANZIE PER LE PARTI
La scansione fissata dal gip — conferimento dell’incarico al perito e autopsia mercoledì 17 dicembre alle 13 — garantisce il contraddittorio pieno tra accusa e difese. La presenza dei consulenti della Procura e dei periti nominati dai genitori e dalla compagna di Andrea Costantini è una tutela fondamentale: osservare, chiedere, contestare, proporre integrazioni. Passaggi che rafforzano l’affidabilità dell’esito, qualunque esso sia. Gli accertamenti annunciati come “decisivi” serviranno soprattutto a orientare la rotta dell’inchiesta: mantenere l’ipotesi suicidaria, aprire a scenari alternativi, valutare l’eventuale istigazione.
# IL LUOGO DI LAVORO, LA SICUREZZA, LA COMUNITÀ
Il supermercato riapre il giorno dopo. È un fatto neutro sul piano penale, ma significativo sul piano sociale: il lavoro e i bisogni quotidiani riprendono, mentre una famiglia e una comunità cercano senso. In casi che si consumano in ambienti di lavoro, l’attenzione si sposta spesso sui protocolli: accessi, turnazioni, dispositivi di sicurezza, formazione. Qui non si tratta di stabilire responsabilità prima del tempo, ma di nominare le domande che la collettività si pone quando la tragedia entra dalla porta del retro di un esercizio commerciale.
## LA MISURA DELLE PAROLE E IL RISPETTO DELLE PERSONE
Scrivere di cronaca giudiziaria significa misurare ogni vocabolo. Andrea Costantini non è un “caso”, ma una vita spezzata. I nomi richiamati in questa vicenda — Rosaria Vecchi, Cristian D’Ovidio, Luigi Cipolloni, Piero Lorusso — hanno ruoli che, insieme, compongono il mosaico della ricerca della verità. Nel mezzo ci sono una compagna, un figlio, dei genitori che chiedono risposte. E una città, Termoli, che guarda a Larino in attesa dell’esito degli accertamenti.
VERSO L’AUTOPSIA: COSA ASPETTARSI
Mercoledì 17 dicembre sarà il giorno-chiave. L’autopsia avrà l’obiettivo di togliere dal tavolo le suggestioni e lasciare spazio ai dati: la causa della morte, i tempi, la compatibilità tra segni e scenari possibili. È probabile che servano giorni, forse settimane, per completare gli esami istologici e tossicologici e per chiudere la relazione peritale. La rapidità non deve essere la bussola principale; lo deve essere la solidità. Il punto, ora, non è chiudere in fretta, ma chiudere bene.
# OLTRE LA CRONACA: LA VERITÀ COME BENE PUBBLICO
Un incidente probatorio non è solo un atto processuale; è un patto con la comunità: alla fine, la verità che si potrà provare sarà anche la verità che si potrà raccontare. E allora, alla domanda iniziale — com’è morto Andrea Costantini? — si potrà rispondere con un verbo al presente e con un soggetto plurale: hanno deciso i fatti, alla luce della scienza e delle regole. Fino ad allora, il dovere è uno: rispettare il silenzio dei laboratori e la voce composta di chi attende.
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