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Il fatto di cronaca

Incendio alla Corte dei Conti di Campobasso, evacuate 50 persone

Alle 9 circa, quando gli uffici della magistratura contabile erano già aperti al pubblico, dense volute di fumo hanno invaso il palazzo di via Garibaldi, visibili lungo tutta la strada.

incendio alla Corte dei Conti di Campobasso, evacuate 50 persone: ipotesi corto circuito in via Garibaldi

Gli accertamenti sono in corso per stabilire le origini dell’incendio. Le prime verifiche puntano su due piste: un corto circuito negli uffici o un guasto della centralina dell’ascensore.

Un mattino di fumo e sirene, poi il ritorno alla normalità. In via Garibaldi, a Campobasso, la routine di un giorno lavorativo è stata spezzata intorno alle 9 da un principio d’incendio che ha messo in allarme la sede della Corte dei Conti e gli uffici dell’Ufficio scolastico regionale (Usr). Una cinquantina di persone evacuate, alcuni casi di lieve intossicazione da fumo, nessun ferito grave: la paura ha fatto spazio, minuto dopo minuto, alla gestione ordinata dell’emergenza e a una città che ha retto l’urto, pur tra inevitabili disagi. Ma quanto basta un guasto per mettere in discussione la percezione di sicurezza nei luoghi istituzionali?

# LA MATTINA DEL FUMO IN VIA GARIBALDI
Alle 9 circa, quando gli uffici della magistratura contabile erano già aperti al pubblico, dense volute di fumo hanno invaso il palazzo di via Garibaldi, visibili lungo tutta la strada. L’allarme è scattato immediatamente: l’edificio è stato evacuato in tempi rapidi e le squadre dei Vigili del Fuoco sono arrivate sul posto con più mezzi. La scena, tipica di un’emergenza urbana, ha messo alla prova protocolli e riflessi di una macchina dei soccorsi che, in Molise come altrove, vive della tempestività dei suoi operatori.

# IL DISPOSITIVO DI SOCCORSO: EFFICIENZA E FREDDEZZA OPERATIVA
Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri e diverse ambulanze del 118. Tra i circa cinquanta evacuati, tre persone bloccate ai piani superiori sono state raggiunte e portate in salvo con l’autoscala: una manovra che richiede coordinamento, prontezza e calma, soprattutto quando il fumo riduce la visibilità e aumenta la percezione del rischio. Le ambulanze hanno prestato i primi soccorsi a chi manifestava lievi sintomi di intossicazione; tutti sono stati visitati e controllati sul posto, senza necessità di ricoveri prolungati. È un dettaglio non banale: racconta di procedure ben assimilate e di strutture capaci di contenere i danni.

# UNA CITTÀ IN APNEA: LA VIABILITÀ NEL GIORNO SBAGLIATO
Per consentire le operazioni di soccorso, via Garibaldi è stata chiusa al traffico per alcune ore e l’area transennata. La Polizia municipale ha predisposto deviazioni straordinarie, con ripercussioni su una viabilità già appesantita dal periodo natalizio. La città ha respirato a fatica, per qualche ora, come un organismo che concentra il flusso sanguigno sulle zone più vitali in attesa che l’emergenza rientri. È la fisiologia dell’urbanità: ogni imprevisto mette a nudo la tenuta delle reti viarie e la loro flessibilità nel reindirizzare flussi e priorità.

# LE IPOTESI SULLE CAUSE: CORTO CIRCUITO O GUASTO ALLA CENTRALINA
Gli accertamenti sono in corso per stabilire le origini dell’incendio. Le prime verifiche puntano su due piste: un corto circuito negli uffici o un guasto della centralina dell’ascensore. Due scenari diversi, ma con un comune denominatore: la vulnerabilità degli impianti elettrici e la necessità di una manutenzione puntuale, specie nei palazzi pubblici ad alta frequentazione. È qui che la sicurezza si gioca spesso su millimetri invisibili: l’usura di un componente, una verifica saltata, un’anomalia che sfugge. Una domanda, inevitabile, aleggia nel post-emergenza: quanto siamo pronti a prevenire, oltre che ad intervenire?

# CORTE DEI CONTI E USR: UFFICI STRATEGICI, FIDUCIA DA PROTEGGERE
Il palazzo di via Garibaldi non è un edificio qualsiasi: ospita la sede della Corte dei Conti e dell’Ufficio scolastico regionale. I primi sono custodi della contabilità pubblica, gli altri presidiano il cuore amministrativo della scuola. Qui transitano atti, conti, decisioni che scandiscono la vita istituzionale. Un incidente, anche se gestito bene e senza feriti, incide sulla percezione di affidabilità e continuità. Per questo la tempestività dei soccorsi e il rientro alla normalità, sottolineati dalle cronache locali, assumono un valore che va oltre la contingenza.

# PREVENZIONE E REALTÀ: COSA INSEGNA UN INCENDIO DOMATO
Un principio d’incendio in orario di apertura, personale presente, cittadini che entrano ed escono: è la prova del nove dei piani di emergenza. L’evacuazione ordinata di una cinquantina di persone, il soccorso con autoscala ai piani alti, l’assistenza medica sul posto: tasselli di una catena che ha funzionato. Ma l’esperienza suggerisce un passo ulteriore: trasformare il “cosa è andato bene” in una checklist di miglioramenti. Dalla manutenzione predittiva degli impianti elettrici agli audit periodici sulle centraline degli ascensori, dalle esercitazioni congiunte alla comunicazione rapida con l’utenza. Perché l’emergenza, quando arriva, non fa sconti sul dettaglio.

# TRAFFICO, CANTIERI INVISIBILI E RESILIENZA URBANA
Il blocco di via Garibaldi ha evidenziato un tema spesso marginale: la capacità di una città di deviare, assorbire, riorganizzare i propri flussi. Le festività amplificano i volumi e riducono i margini di manovra. Qui la Polizia municipale ha fatto da snodo, ridisegnando per alcune ore la geografia della mobilità. È un banco di prova utile anche per il futuro: mappe aggiornate delle criticità, percorsi alternativi predefiniti, segnali chiari ai cittadini. La sicurezza non è solo spegnere un incendio: è anche evitare che l’onda lunga dei disagi travolga il resto.

# DALLA PAURA AL “TUTTO SOTTO CONTROLLO”: UNA NORMALITÀ CHE VA COLTIVATA
La cronaca di Campobasso, oggi, è la parabola di un’emergenza gestita: un principio d’incendio, l’allarme, l’evacuazione, i soccorsi, i controlli medici, la strada chiusa, le indagini aperte. E poi il ritorno alla regolarità. La città volta pagina, ma non dovrebbe archiviare la lezione: la sicurezza degli edifici pubblici è un processo, non un adempimento; una manutenzione intelligente è l’assicurazione silenziosa che impedisce al caso di diventare cronaca nera. In via Garibaldi la risposta c’è stata. Ora tocca agli accertamenti dire se un cortocircuito o un guasto alla centralina dell’ascensore siano stati l’innesco. Nel frattempo, resta il dato più importante: persone in salvo, istituzioni al lavoro, una comunità che ha saputo reggere l’onda d’urto senza perdere la bussola.

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