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Il caso di cronaca

Abusa di una ragazzina in maniera "violenta e sadica" a Campobasso, ma non finisce in carcere

E' davvero singolare il trattamento riservato a un cittadino straniero residente nella provincia di Campobasso arrestato con l'accusa di aver abusato sessualmente di una ragazzina con atti sessuali che gli inquirenti definiscono "violenti e sadici"

Abusa di una ragazzina in maniera "violenta e sadica" a Campobasso, ma non finisce in carcere

"Reati aberranti compiuti nei confronti di giovanissime vittime", sottolinea il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso Nicola D'Angelo, riferendo che il delinquente ha abusato della minorenne in più circostanze e in maniera brutale. Circostanze che rendono maggiormente singolare il fatto che l'uomo sia stato arrestato con obbligo di domiciliari e non sbattuto in carcere, come meritava

Un cittadino straniero residente nella provincia di Campobasso è stato arrestato con obbligo di domiciliari per un caso di violenza sessuale ai danni di una ragazzina. Lo fa sapere  il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso Nicola D'Angelo, al termine delle indagini da parte della squadra mobile e dell'incidente probatorio della vittima, che si è tenuto alla presenza di una psicologa e in ambiente protetto, durante il quale la minorenne (che ha meno di 14 anni) ha riferito di atti sessuali che gli inquirenti definiscono "violenti e sadici". Le sue dichiarazioni hanno trovato riscontro anche tra coetanei e alcune persone informate dei fatti, le cui testimonianze sono state raccolte.Da quanto si apprende l'indagato nel corso del tempo, approfittando della conoscenza con la famiglia della giovane vittima alla quale era riuscito a carpire la fiducia, ha abusato di lei in più circostanze e in maniera brutale. L'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal tribunale di Campobasso, sezione del Riesame, risale al 31 maggio scorso.Solo oggi però la Procura ha ritenuto di informare gli organi di stampa di questa vicenda che, come commenta D'Angelo, "rappresenta una tipologia di reati aberranti compiuti nei confronti di giovanissime vittime di cui questo capoluogo non è esente e per i quali la Procura della Repubblica e gli organi inquirenti hanno necessità di adottare le opportune cautele e delicatezza nella esecuzione delle attività di indagine, a protezione delle vittime dai cosiddetti episodi di vittimizzazione secondaria".

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