Il caso di cronaca
25.06.2024 - 13:17
I carabinieri di Termoli
Le incursioni criminose dalla limitrofa provincia foggiana preoccupano non poco le istituzioni locali, tanto che nei giorni scorsi il prefetto di Campobasso ha tenuto un comitato di ordine e sicurezza pubblica allargato a tutti i sindaci frontalieri
UN FINE SETTIMANA MOVIMENTATO SULLA COSTA MOLISANA
Il lungomare di Termoli, solitamente luogo di relax e svago, è stato teatro di un episodio che ha messo in luce una problematica crescente: i furti d'auto. Tra le vittime di questo fenomeno, che sembra non conoscere tregua, c'è anche il presidente dell'As.E.C. Confesercenti, Pasquale Oriente. Dopo una giornata trascorsa al mare, Oriente ha scoperto con sgomento che la sua auto era scomparsa, sostituita da una piccola utilitaria. Un episodio che, purtroppo, non rappresenta un caso isolato.
LA TEMPESTIVA REAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE
La denuncia immediata di Oriente ha messo in moto una macchina investigativa efficiente e ben coordinata. I carabinieri del comando provinciale di Campobasso, guidati dal colonnello Luigi Dellegrazie, hanno subito attivato i colleghi della provincia di Foggia. Grazie alle sofisticate apparecchiature in dotazione, l'auto è stata rintracciata alla periferia di San Severo, dove i ladri avevano già iniziato a smontarla in un bosco. Un intervento tempestivo che ha permesso di restituire il veicolo al legittimo proprietario e di avviare le procedure per assicurare alla giustizia i presunti colpevoli.
UN FENOMENO IN CRESCITA: LA COSTA MOLISANA SOTTO ASSEDIO
Non è la prima volta che la costa molisana è teatro di furti d'auto e razzie negli appartamenti. Da alcuni anni, gruppi criminali provenienti soprattutto dalla vicina Puglia agiscono indisturbati, mettendo a segno colpi che lasciano i cittadini in balia della paura e dell'incertezza. La vicenda di Pasquale Oriente è solo l'ultimo di una serie di episodi che evidenziano la necessità di un rafforzamento delle postazioni delle forze dell'ordine sul territorio, specialmente nelle aree più a rischio.
LA COLLABORAZIONE TRA CITTADINI E FORZE DELL'ORDINE
"Non posso che ringraziare l'Arma dei Carabinieri e in particolare il colonnello Dellegrazie per la rapidità e l'efficacia dell'intervento", ha dichiarato Oriente. "La tempestiva denuncia ha permesso ai carabinieri di agire immediatamente. Probabilmente un rafforzamento delle postazioni delle forze dell'ordine sul territorio e in particolare nelle aree più a rischio renderebbe più sicura la vita dei cittadini. Sento di aggiungere che tutti noi, quando vediamo presenze di persone sospette, non dobbiamo girarci dall’altra parte ma comporre subito i numeri di servizio e avvertire le forze dell’ordine".
UN'OPERAZIONE CONGIUNTA DI SUCCESSO
L'episodio di Termoli si inserisce in un contesto più ampio di operazioni congiunte tra polizia e carabinieri. Recentemente, sei persone sono state arrestate per riciclaggio, grazie alla scoperta di un sito nelle campagne di San Severo dove venivano smontate auto rubate in Abruzzo e Molise. L'operazione ha avuto inizio grazie alla segnalazione di un cittadino di San Severo, vittima del furto della propria auto. Le indagini degli investigatori, partite da questa denuncia, hanno permesso di seguire le tracce fino al luogo incriminato, portando al recupero di 16 veicoli e numerosi pezzi di macchine rubate.
LA NECESSITÀ DI UNA MAGGIORE SICUREZZA
La vicenda di Pasquale Oriente e le operazioni congiunte delle forze dell'ordine mettono in luce una realtà preoccupante: la costa molisana è sotto assedio. La presenza di gruppi criminali ben organizzati richiede una risposta altrettanto organizzata e tempestiva. La collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine è fondamentale, ma è altrettanto importante che le istituzioni mettano in campo tutte le risorse necessarie per garantire la sicurezza del territorio.
UN APPELLO ALLA VIGILANZA
La storia di Oriente è un monito per tutti noi. La sicurezza non è solo una questione di forze dell'ordine, ma anche di responsabilità civica. Ogni cittadino può fare la differenza, segnalando presenze sospette e collaborando attivamente con le autorità. Solo così sarà possibile arginare un fenomeno che, altrimenti, rischia di diventare una piaga difficile da debellare.
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