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Il caso

In Abruzzo la giunta regionale di Marsilio dispone l'abbattimento di 500 cervi per la gioia dei cacciatori

Se in Trentino il leghista Fugatti è passato alla storia come il killer degli orsi, in Abruzzo il governatore Marsilio, di Fratelli d'Italia, si sta guadagnando la nomea di massacratore di cervi

In Abruzzo la giunta regionale di Marsilio dispone l'abbattimento di 500 cervi per la gioia dei cacciatori

Con una delibera di Giunta, la Regione Abruzzo ha approvato l'abbattimento di 500 cervi che sarà effettuato dai cacciatori e avverrà in 2 aree dell'Abruzzoaquilano. Preoccupati della decisione dell'esecutivo regionale degli animalisti che sottolineano che, in Abruzzo, alcuni paesi hanno costruito, sulla presenza dei cervi, la propria immagine identitaria e ne hanno fatto un motivo di promozione turistica.

Con una delibera di Giunta, la Regione Abruzzo ha approvato l'abbattimento di 500 cervi che sarà effettuato dai cacciatori e avverrà in 2 aree dell'Abruzzoaquilano, definite Comprensorio 1 e 2, negli Ambiti territoriali di caccia (Atc) Avezzano, Sulmona, subequano, L'Aquila e Barisciano, al di fuori delle aree protette e della Zona di protezione esterna del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. Preoccupati della decisione dell'esecutivo regionale degli animalisti che sottolineano che, in Abruzzo, alcuni paesi hanno costruito, sulla presenza dei cervi, la propria immagine identitaria e ne hanno fatto un motivo di promozione turistica.

"Si attendeva questa misura da una decina di anni e finalmente è arrivata grazie alla Giunta Marsilio", ha detto a LaPresse Marco Finocchio, presidente de 'L'Abruzzo in agris'. "Ad occuparsi del prelievo negli ambiti territoriali di caccia di Avezzano, Sulmona e la valle Subequana, saranno proprio i cacciatori - ha aggiunto Finocchio - Le aree interessate dall'intervento non sono sottoposte a vincoli ambientali e, nella maggior parte dei casi, erano coltivate dagli agricoltori a frumento, mais e patate oppure occupate da alberi di frutta, in particolare mele. Fondi, che purtroppo non sono stati più lavorati perché il raccolto era preda soprattutto di cinghiali e cervi, visti in gran numero in quelle aree - ha concluso Finocchio - Inoltre, la presenza massiccia di cervi e altri animali selvatici, nei pressi dei centri abitati, soprattutto montani, è un problema di sicurezza stradale ed è spesso all'origine di incidenti, in alcuni casi, mortali".

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