L'iniziativa
15.11.2024 - 14:37
Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha accolto i sindaci e i rappresentanti istituzionali delle città di Alba (Cuneo), Agnone (Isernia), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e dell'Unione dei Comuni della Valdichiana Senese in uno dei monumenti identitari del capoluogo d'Abruzzo, la Fontana delle 99 cannelle.
Qual è il ruolo della cultura nel plasmare il futuro delle nostre città? Questa domanda ha guidato il recente incontro all'Aquila, dove sindaci e rappresentanti istituzionali delle dieci città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026 si sono riuniti per discutere strategie e visioni comuni. L'evento, parte della terza edizione di "Cantiere Città", è stato un'occasione unica per riflettere su come il patrimonio culturale possa essere un motore di sviluppo e innovazione.
UN INCONTRO DI MENTORI E VISIONARI
L'Aquila, città simbolo di resilienza e rinascita, ha ospitato questo importante confronto nella suggestiva cornice della Fontana delle 99 Cannelle. Il sindaco Pierluigi Biondi ha accolto i suoi omologhi e delegati da Alba, Agnone, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e dall'Unione dei Comuni della Valdichiana Senese. La presenza di figure chiave come Francesca Saccone e Francesca Neri ha arricchito il dibattito, portando competenze e prospettive innovative.
IL PATRIMONIO CULTURALE COME RISORSA CONDIVISA
"Il nostro paese ha un significativo patrimonio di conoscenze, culture e bellezze che devono essere messe a fattor comune", ha dichiarato Biondi. Questa affermazione sottolinea l'importanza di un approccio collaborativo per valorizzare le risorse culturali. Ma come trasformare queste risorse in opportunità concrete per lo sviluppo locale? La risposta risiede nella capacità di creare sinergie tra le diverse realtà territoriali, promuovendo una riflessione collettiva su visioni e pratiche innovative.
STRATEGIE PER IL FUTURO: TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Le città finaliste hanno presentato progetti che spaziano dalla valorizzazione del patrimonio storico-artistico all'implementazione di tecnologie digitali per la fruizione culturale. Queste iniziative non solo mirano a preservare le tradizioni locali, ma anche a integrarle con le esigenze contemporanee, creando un ponte tra passato e futuro. L'innovazione, in questo contesto, diventa uno strumento per rendere la cultura accessibile e coinvolgente, attirando un pubblico sempre più ampio e diversificato.
L'AQUILA: UN SIMBOLO DI RINASCITA
L'Aquila, scelta come sede dell'incontro, rappresenta un esempio emblematico di come la cultura possa essere un catalizzatore di rinascita. Dopo il devastante terremoto del 2009, la città ha saputo risollevarsi, puntando sulla valorizzazione del suo patrimonio culturale come leva per la ricostruzione e lo sviluppo economico. Questo spirito di resilienza è stato al centro del dibattito, ispirando le altre città a seguire un percorso simile.
VERSO UN FUTURO CULTURALE CONDIVISO
Il confronto all'Aquila ha messo in luce l'importanza di una visione condivisa per il futuro culturale del nostro paese. Le città finaliste, pur nella loro diversità, hanno dimostrato che è possibile lavorare insieme per un obiettivo comune: trasformare la cultura in un volano di crescita e innovazione. Questo dialogo tra tradizione e modernità, tra locale e globale, rappresenta la chiave per affrontare le sfide del futuro con creatività e determinazione.
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