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L'iniziativa

Rocchetta a Volturno lancia la banca del tempo: quando un’ora diventa bene comune

Il catalogo delle attività nasce dalla quotidianità: piccole commissioni, aiuto digitale, sostegno allo studio, accompagnamenti leggeri, momenti di compagnia.

Rocchetta a Volturno lancia la banca del tempo: quando un’ora diventa bene comune

Le aree interne conoscono bene tre nodi: distanza dai servizi essenziali, invecchiamento demografico, solitudini che si allargano. La Banca del Tempo non sostituisce ciò che manca, non è un surrogato di sanità o assistenza; rafforza invece ciò che c’è: la capacità delle persone di sostenersi.

Un’ora donata in cambio di un’ora ricevuta. Un gesto semplice, quasi domestico, che però racconta un’idea ambiziosa: fare del tempo la moneta sociale con cui ricucire legami, colmare distanze, sostenere chi ha più bisogno. A Rocchetta a Volturno, nel cuore delle aree interne del Molise, il Consiglio comunale ha approvato la nascita della Banca del Tempo: un progetto che organizza la solidarietà di prossimità e la rende una politica pubblica, con regole, registri e una chiamata aperta alla partecipazione di tutti.

# CHE COS’È, DAVVERO, UNA BANCA DEL TEMPO
La Banca del Tempo è un sistema di scambio paritario: si offre il proprio tempo per aiutare altri cittadini e si accumulano “crediti” da spendere quando occorrerà. Non circola denaro, ma ore: il valore è identico per tutti. A Rocchetta a Volturno il catalogo delle attività nasce dalla quotidianità: piccole commissioni, aiuto digitale, sostegno allo studio, accompagnamenti leggeri, momenti di compagnia. È la stessa trama degli affetti e dell’attenzione reciproca a diventare organizzazione, con un registro che annota gli scambi e un percorso di iscrizione aperto nelle prossime settimane. Domanda inevitabile: può davvero funzionare? Sì, se la comunità trasforma l’abitudine a “darsi una mano” in un’infrastruttura sociale stabile, trasparente e inclusiva.

# PERCHÉ A ROCCHETTA A VOLTURNO E PERCHÉ ORA
Le aree interne conoscono bene tre nodi: distanza dai servizi essenziali, invecchiamento demografico, solitudini che si allargano. La Banca del Tempo non sostituisce ciò che manca, non è un surrogato di sanità o assistenza; rafforza invece ciò che c’è: la capacità delle persone di sostenersi. In un territorio dove ogni spostamento richiede un investimento di energie, anche una commissione o un accompagnamento diventano preziosi. In Molise, e a Rocchetta a Volturno in particolare, la leva del capitale sociale è spesso il primo strumento per garantire qualità della vita. In altre parole: quando i chilometri pesano, il tempo condiviso alleggerisce.

# LA VISIONE DELL’AMMINISTRAZIONE: ORGANIZZARE CIÒ CHE GIÀ FUNZIONA
“La Banca del Tempo è un modo nuovo di prenderci cura gli uni degli altri,” ha dichiarato il sindaco Domenico Gonnella. “Nelle aree interne, dove ogni servizio richiede uno sforzo in più, la nostra forza è sempre stata la comunità. Con questo progetto organizziamo ciò che già siamo: un paese che si aiuta. È una scelta che guarda avanti, che valorizza tutti e che può diventare un modello anche per altri territori”. È una frase-chiave: non inventare ex novo, ma dare forma e continuità a un patrimonio esistente. Governare non significa solo erogare servizi, ma abilitare reti: la Banca del Tempo è questo, un meccanismo che premia fiducia, responsabilità e reciprocità.

# COME FUNZIONERÀ: ISCRIZIONI, REGISTRO, SCAMBI
Nelle prossime settimane l’amministrazione comunale attiverà: - un registro degli scambi, per registrare ore offerte e ore richieste; - un canale di iscrizione aperto a cittadini di ogni età, famiglie, giovani e anziani; - un primo elenco di attività tipiche, definito con la comunità, per incrociare bisogni e disponibilità. Il principio è orizzontale: un’ora di aiuto nello studio vale quanto un’ora di compagnia o di supporto digitale. La trasparenza del registro evita fraintendimenti e riconosce il contributo di ciascuno. La flessibilità, invece, permette di adattare l’offerta a stagioni e urgenze: servono più accompagnamenti in inverno? Si potrà rimodulare.

# IMPATTI ATTESI: DAL CONTRASTO ALLA SOLITUDINE ALLA COESIONE CIVICA
Gli effetti attesi sono concreti. Primo: contrastare la solitudine, soprattutto tra gli anziani, creando appuntamenti di comunità che rispondono a un bisogno umano prima ancora che materiale. Secondo: sostenere famiglie e studenti con forme leggere di aiuto, spesso decisive per il benessere quotidiano. Terzo: rinforzare la fiducia reciproca. Ogni scambio andato a buon fine genera capitale relazionale: una risorsa invisibile, ma misurabile nell’affidabilità delle reti. In controluce, c’è anche un beneficio economico indiretto: meno carico sui servizi quando la comunità intercetta piccoli bisogni in anticipo, prevenendo situazioni più complesse.

# REGOLE, RISCHI E OPPORTUNITÀ: L’EQUILIBRIO CHE SERVE
Come ogni innovazione sociale, la Banca del Tempo richiede equilibrio. Tre attenzioni, in particolare: - Chiarezza dei limiti: non sostituire servizi professionali o specialistici. La Banca del Tempo vive di scambi “leggeri”, compatibili con competenze diffuse. - Tutela e sicurezza: definire con cura le modalità degli accompagnamenti, l’accesso alle abitazioni, le attività con minori o persone fragili. - Inclusione digitale ma non solo: se lo strumento di iscrizione è digitale, vanno previsti punti di supporto analogici per chi non è connesso. Queste cautele non frenano il progetto: lo solidificano. L’opportunità è grande, ma si regge su fiducia e responsabilità condivise.

# UN MODELLO REPLICABILE NELLE AREE INTERNE DEL MOLISE
Rocchetta a Volturno offre un caso che parla a tutto il Molise interno: trasformare la comunità in una politica pubblica. Quando il tempo diventa la valuta comune, i legami si rafforzano e l’innovazione sociale smette di essere slogan per diventare pratica quotidiana. Potrà essere un modello per altri comuni? La risposta dipende da due fattori: continuità amministrativa e partecipazione cittadina. Se il registro resterà vivo, se le iscrizioni cresceranno, se lo scambio sarà percepito come utile e non come “favore”, il passo verso la replicabilità sarà breve.

# DOMANDE CHE CONTANO: CHI PARTECIPA, COME SI MISURA, DOVE SI VA
Le domande che la comunità si pone sono essenziali: - Chi può partecipare? Tutti: famiglie, giovani, anziani. La diversità di competenze è la ricchezza del sistema. - Come si misura l’impatto? Con indicatori semplici: numero di iscritti, ore scambiate, varietà delle attività, feedback dei partecipanti. - Dove si vuole arrivare? A una rete stabile di prossimità, dove l’aiuto è parte del paesaggio civico, come la piazza o la scuola. La Banca del Tempo è, in fondo, una promessa: nessuno resta indietro se il tempo di ciascuno diventa risorsa per tutti.

# IL VALORE SIMBOLICO: IL TEMPO COME INFRASTRUTTURA
C’è un’immagine che restituisce il senso dell’iniziativa: il tempo come ponte. Un ponte tra generazioni, tra competenze, tra quartieri. Non si vede come l’asfalto, ma sostiene il passaggio. Rocchetta a Volturno sceglie di investire su questo ponte invisibile, convinta che la resilienza non si misuri solo in chilometri di strade, ma in ore condivise, in strette di mano, in parole scambiate. È un investimento a basso costo e ad alto rendimento sociale: rendere il quotidiano un luogo di reciproco affidamento.

# UNA SCELTA CHE PARLA AL PRESENTE
Nel racconto che arriva da Rocchetta a Volturno, il Molise si presenta come laboratorio di innovazione sociale. Il messaggio che trapela è netto: dove i servizi faticano ad arrivare, raggiunge più in fretta la comunità. La Banca del Tempo ne è la forma organizzata, il registro pubblico di un’abitudine antica. E mentre l’amministrazione comunale invita ufficialmente all’iscrizione, il paese ricorda a sé stesso che l’ora migliore non è quella che si risparmia, ma quella che si condivide.

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