La celebrazione
24.05.2024 - 14:10
Le biografie medievali di San Pardo, commentate e pubblicate dall'abate Giovanni Battista Pollidori nel 1741, sono le principali fonti di informazione, ma presentano numerose lacune e contraddizioni.
INTRODUZIONE: UN SANTO TRA STORIA E MITO
La figura di San Pardo, patrono principale di Larino e della sua diocesi, è avvolta in un alone di mistero che affascina storici e fedeli da secoli. Le celebrazioni in suo onore, che si tengono ogni anno il 25, 26 e 27 maggio, sono un momento di grande partecipazione e devozione. Tuttavia, le due biografie medievali che ci sono pervenute non offrono una visione chiara e definitiva del personaggio. Come possiamo allora ricostruire la vita di San Pardo? Quali sono le ipotesi più accreditate e su quali basi si fondano?
LE BIOGRAFIE MEDIEVALI: UN PUZZLE INCOMPLETO
Le biografie medievali di San Pardo, commentate e pubblicate dall'abate Giovanni Battista Pollidori nel 1741, sono le principali fonti di informazione, ma presentano numerose lacune e contraddizioni. Una di queste narra che San Pardo, dopo aver lasciato la cattedra episcopale di una città del Peloponneso, si recò a Roma dove fu accolto da Papa San Cornelio, il quale governò la Chiesa dal marzo del 251 all'aprile del 253. Da Roma, San Pardo sarebbe stato inviato a Lucera, dove visse come eremita fino alla sua morte il 17 ottobre del 650.
IL CONCILIO DI ARLES: UN INDIZIO CRUCIALE
Un elemento chiave per comprendere la figura di San Pardo è la sua partecipazione al primo Concilio di Arles nel 314, convocato dall'imperatore Costantino per risolvere la controversia donatista. Tra i partecipanti, figura un "Pardus episcopus", primo vescovo pugliese storicamente certo. Questo indizio ha portato lo storico Francesco Lanzoni a ipotizzare che il vescovo Pardus del 314 sia lo stesso San Pardo venerato a Larino. Lanzoni assegna questo vescovo all'antica città di Arpi, nei pressi dell'attuale Foggia, una tesi condivisa anche da altri studiosi come Michele Di Gioia e Giuseppe De Troia.
SALPI O ARPI? IL DIBATTITO TRA GLI STORICI
La questione dell'identità di San Pardo si complica ulteriormente con le ipotesi di altri studiosi pugliesi, come Pietro Di Biase e Giorgio Otranto, che sostengono che il Pardus del 314 appartenesse alla comunità cristiana di Salpi (o Salapia), situata nei pressi dell'attuale Trinitapoli. Otranto sottolinea che, se un collegamento dovesse esistere tra il San Pardo venerato a Larino e il "Pardus episcopus" di Arles, questo riguarderebbe il vescovo di Salpi. Di Biase aggiunge che la continuità dell'episcopato salpitano, attestata nel V secolo, rende più plausibile questa ipotesi rispetto a quella di Arpi, dove Pardus sarebbe stato l'unico vescovo.
UN SANTO TRA GRECIA E ITALIA
Un altro aspetto interessante è l'origine greca di San Pardo, suggerita da alcune fonti. È possibile che il santo, dopo aver governato la diocesi dauna di Salpi (o Arpi) all'inizio del IV secolo, si sia ritirato nei pressi di Lucera per trascorrere gli ultimi anni della sua vita in solitudine. Oppure, il suo corpo potrebbe essere stato trasferito a Lucera in seguito, dove fu ritrovato dai larinesi nell'anno 842. Questa ipotesi, sebbene non priva di incertezze, appare più verosimile rispetto ad altre, poiché poggia su basi storiche più solide.
LA QUESTIONE DEL PAPA SAN CORNELIO
Un punto controverso riguarda l'esplicita menzione di Papa San Cornelio in una delle biografie medievali. Il pontificato di San Cornelio risale infatti a oltre sessant'anni prima del Concilio di Arles, sollevando dubbi sulla veridicità di questa parte del racconto. È possibile che si tratti di un errore di trascrizione o di un tentativo di collegare San Pardo a una figura papale di grande rilievo per conferire maggiore autorità alla sua storia.
CONCLUSIONE: UN MISTERO CHE CONTINUA
Nonostante le numerose ricerche e le diverse ipotesi formulate, la figura di San Pardo rimane avvolta nel mistero. Le celebrazioni in suo onore a Larino continuano a mantenere viva la memoria di un santo che, sebbene poco conosciuto nei dettagli, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia e nella fede della comunità. La ricerca storica prosegue, nella speranza di poter un giorno svelare completamente il mistero di San Pardo, un santo che continua a ispirare e affascinare.
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