Il caso
21.05.2024 - 15:34
Secondo Legambiente, la causa principale del ritardo è da ricercare nelle inadempienze delle due regioni coinvolte, Campania e Molise. "Un parco sospeso a causa dei forti ritardi della Regione Campania," osservano Imparato e De Marco. La Campania, infatti, non ha ancora sviluppato una strategia complessiva per le aree protette, rallentando significativamente l'istituzione del parco. D'altro canto, il Molise ha completato la sua perimetrazione, ma senza la collaborazione della Campania, il lavoro rimane incompleto.
Il Parco Nazionale del Matese, un progetto atteso da oltre trent'anni, è ancora fermo al palo. Nonostante la sua istituzione definitiva con legge dello Stato nel 2017, la sua realizzazione è ostacolata da ritardi burocratici e mancanza di una strategia chiara. Mariateresa Imparato e Andrea De Marco, presidenti di Legambiente Campania e Molise, esprimono il loro sconcerto in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, sottolineando l'urgenza di superare le inadempienze regionali.
UN PARCO IN ATTESA: TRENTA ANNI DI SPERANZE
La storia del Parco Nazionale del Matese è una lunga attesa. Istituito con legge dello Stato nel 2017, il parco rappresenta una promessa di protezione per una delle aree più ricche di biodiversità in Italia. Tuttavia, a distanza di sette anni, questa promessa rimane non mantenuta. "È paradossale che si debba ancora chiedere l'istituzione di un'area protetta, attesa da oltre trent'anni," affermano Mariateresa Imparato e Andrea De Marco. Le loro parole risuonano come un grido di frustrazione e speranza, un richiamo all'azione per le istituzioni regionali.
LE INADEMPIENZE REGIONALI: UN OSTACOLO INSORMONTABILE?
Secondo Legambiente, la causa principale del ritardo è da ricercare nelle inadempienze delle due regioni coinvolte, Campania e Molise. "Un parco sospeso a causa dei forti ritardi della Regione Campania," osservano Imparato e De Marco. La Campania, infatti, non ha ancora sviluppato una strategia complessiva per le aree protette, rallentando significativamente l'istituzione del parco. D'altro canto, il Molise ha completato la sua perimetrazione, ma senza la collaborazione della Campania, il lavoro rimane incompleto.
IL RUOLO DEL MOLISE: UN ESERCIZIO DI STILE?
Nonostante il Molise abbia concluso la sua parte di perimetrazione, Legambiente sottolinea che questo non è sufficiente. "Il fatto che la Regione Molise abbia concluso il suo lavoro non significa che possa ritenersi concluso," aggiungono Imparato e De Marco. Senza la chiusura della perimetrazione sul versante campano, il lavoro del Molise rimane un mero esercizio di stile. È necessario un impegno congiunto per superare le pressioni delle lobby contrarie al parco e portare a termine il progetto.
LA PRESSIONE DELLE LOBBY: UN OSTACOLO INVISIBILE
Le lobby contrarie al parco nazionale continuano a esercitare pressioni sulle giunte regionali, rallentando ulteriormente il processo. Legambiente auspica che il governatore del Molise, Francesco Roberti, si adoperi per fare pressione sulla Regione Campania affinché si metta fine a questo tira e molla. Le lobby rappresentano un ostacolo invisibile ma potente, che deve essere superato per il bene della biodiversità e delle future generazioni.
LA GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITÀ: UN RICHIAMO ALL'AZIONE
La Giornata Mondiale della Biodiversità, che ricorre domani, rappresenta un'occasione per riflettere sull'importanza della protezione ambientale. È paradossale che, in un giorno dedicato alla celebrazione della biodiversità, si debba ancora lottare per l'istituzione di un'area protetta come il Parco Nazionale del Matese. Questo parco non è solo un simbolo di protezione ambientale, ma anche un'opportunità per promuovere il turismo sostenibile e lo sviluppo economico delle regioni coinvolte.
UN FUTURO SOSTENIBILE: LA SPERANZA DEL PARCO NAZIONALE DEL MATESE
Il Parco Nazionale del Matese rappresenta una speranza per un futuro sostenibile. La sua istituzione potrebbe portare benefici significativi non solo per l'ambiente, ma anche per le comunità locali. Tuttavia, per realizzare questa visione, è necessario superare gli ostacoli burocratici e le pressioni delle lobby. È un compito arduo, ma non impossibile. La collaborazione tra le regioni e il sostegno delle istituzioni nazionali sono fondamentali per trasformare questo sogno in realtà.
CONCLUSIONE: UN APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ
La storia del Parco Nazionale del Matese è un richiamo alla responsabilità delle istituzioni regionali e nazionali. È un invito a mettere da parte le divergenze e a lavorare insieme per il bene comune. La protezione della biodiversità non è solo un dovere morale, ma anche una necessità per garantire un futuro sostenibile. È tempo di agire, di superare gli ostacoli e di trasformare il Parco Nazionale del Matese in una realtà tangibile.
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