Il caso
10.08.2025 - 23:24
Domenico Iannacone
«Quello che viviamo ogni giorno non è un disagio 'locale' ma una vergogna nazionale, che colpisce pendolari, economia e turismo. Senza un cambio di passo immediato, il Molise rischia di scomparire dalle mappe ferroviarie a tempo indeterminato», rincara la dose il consigliere regionale del M5S Roberto Gravina.
"Mentre Salvini sogna il Ponte sullo Stretto, il Molise resta al palo, anzi, torna indietro, all'era delle diligenze. Campobasso è l'unico capoluogo di regione in Italia senza treni da cinque anni. Roma e Napoli? Solo in autobus. Il resto del Molise, esclusa la costa, tagliato fuori da qualsiasi collegamento ferroviario". Così Domenico Iannacone, giornalista e conduttore televisivo, in un post sui social in cui denuncia la condizione dei collegamenti ferroviari in Molise. Iannacone ripercorre i ritardi e gli imprevisti che hanno segnato l'elettrificazione della linea Campobasso-Venafro: "Nel 2017 l'annuncio, lavori partiti nel 2020, stazione chiusa, riapertura prevista nel 2023, poi 2024, poi 2025, ora si parla del 2028. Nel frattempo i costi sono passati da 80 a 400 milioni e c'è stato pure il crollo di una galleria". Analoga la situazione della Campobasso-Termoli, "chiusa per anni, riaperta nel 2020, richiusa nel 2023 per una frana", mentre quest'estate anche la Isernia-Roma è stata interrotta per lavori nel Lazio e a settembre toccherà alla Isernia-Venafro. "Mentre a Roma si disegnano ponti sulla carta - conclude - qui rischiamo di essere cancellati dalle mappe".
"Un autobus sostitutivo con posti limitati lascia a terra quindici passeggeri, costretti a percorrere a piedi mezzo chilometro e ad attendere un'ora sotto il sole per un altro mezzo. Poi, durante il viaggio, il pullman si ferma in autostrada, obbligando chi era a bordo ad attendere un ulteriore 'sostitutivo del sostitutivo'. È l'ennesima disavventura che racconta la condizione in cui versano i trasporti ferroviari in Molise". Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina, denunciando i continui disservizi legati ai trasporti su rotaie."Rfi, pochi mesi fa, aveva assicurato il ripristino della tratta Bojano-Roma entro settembre. Oggi, invece, assistiamo all'ennesimo rinvio imbarazzante e si è giunti a parlare di gennaio 2026 quasi come fosse una conquista. Abbiamo adesso un nuovo assessore ai Trasporti e un assessore esterno alle Infrastrutture, Marone - peraltro consigliere giuridico del ministro Salvini e noto come 'l'uomo del Ponte' - ma i molisani continuano a subire disagi, con buona pace di una filiera istituzionale del centrodestra tanto inutile quanto inesistente. Come Movimento 5 Stelle continueremo a seguire con attenzione la vicenda, dopo che già a febbraio, con una nostra interrogazione in Parlamento, abbiamo costretto il Governo a fornire risposte sulle criticità legate ai lavori, a partire dal crollo delle gallerie tra Vinchiaturo e Campobasso. Siamo vigili a Roma anche in vista della sottoscrizione del nuovo accordo di programma tra Rfi e Mit".Gravina richiama l'attenzione anche sul quadro generale: "La chiusura della stazione di Campobasso, i lavori infiniti sulla linea Campobasso-Venafro e gli ulteriori stop annunciati tra Isernia e Roma e tra Isernia e Venafro rischiano di relegare il Molise ai margini delle mappe ferroviarie. Non è un caso che anche un autorevole quotidiano nazionale come il Corriere della Sera abbia acceso i riflettori su questa vicenda, raccontando come Campobasso sia ormai da cinque anni l'unico capoluogo di regione senza treni. È la conferma che quello che viviamo ogni giorno non è un disagio 'locale' ma una vergogna nazionale, che colpisce pendolari, economia e turismo. Senza un cambio di passo immediato, il Molise rischia di scomparire dalle mappe ferroviarie a tempo indeterminato".
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