La polemica politica
16.05.2024 - 13:36
La decisione di Cefaratti di riservare gli ammortizzatori sociali esclusivamente ai cassintegrati della GAM di Bojano, escludendo gli ex lavoratori dell'Ittierre, ha sollevato non poche critiche.
La recente decisione dell'assessore regionale alle politiche sociali e del lavoro del Molise, Gianluca Cefaratti, di escludere gli ex lavoratori dell'Ittierre di Pettoranello dagli ammortizzatori sociali ha scatenato una polemica infuocata. Filomena Calenda, ex assessore con la stessa delega nella giunta Toma, ha accusato Cefaratti di una scelta campanilistica che lascia circa cinquecento famiglie della provincia di Isernia senza sostegno economico. Ma cosa c'è dietro questa controversia? E quali sono le implicazioni per il tessuto sociale ed economico del Molise?
UNA DECISIONE CONTROVERSA
La decisione di Cefaratti di riservare gli ammortizzatori sociali esclusivamente ai cassintegrati della GAM di Bojano, escludendo gli ex lavoratori dell'Ittierre, ha sollevato non poche critiche. Calenda ha sottolineato come, durante la sua gestione, i fondi stanziati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) – oltre 5 milioni di euro – fossero utilizzati per coprire i costi di entrambe le vertenze. Oggi, invece, si è scelto di sostenere solo una parte, lasciando gli ex dipendenti dell'azienda tessile di Pettoranello senza alcun sostegno.
LE ACCUSE DI CAMPANILISMO
Calenda non ha usato mezzi termini, definendo la decisione di Cefaratti "fortemente campanilistica". La provincia di Isernia, secondo l'ex assessore, è stata nuovamente penalizzata nonostante la sua rappresentanza in giunta e in consiglio regionale. "Perché gli assessori e i consiglieri di questo territorio non si sono opposti a una scelta così ingiusta?" si chiede Calenda, evidenziando come la mancanza di mobilità per gli ex lavoratori dell'Ittierre significhi privarli di ossigeno, rendendo impossibile arrivare a fine mese e condannando intere famiglie a una situazione di estrema povertà.
IL RUOLO DELL'AMMINISTRATORE PUBBLICO
Un buon amministratore deve fare gli interessi di tutti, non solo di alcuni, soprattutto quando si tratta di fasce vulnerabili. Questo è il messaggio che Calenda ha voluto lanciare a Cefaratti, ricordandogli che il suo ruolo è quello di rappresentare l'intero Molise, non solo la città o il territorio da cui proviene. La scelta di escludere gli ex lavoratori dell'Ittierre sembra, infatti, andare contro questo principio fondamentale.
LE RIPERCUSSIONI SOCIALI ED ECONOMICHE
Le conseguenze di questa decisione potrebbero essere devastanti per la provincia di Isernia. Senza il sostegno degli ammortizzatori sociali, molte famiglie si troveranno in una situazione di estrema difficoltà economica. Questo non solo aumenterà il tasso di povertà nella regione, ma potrebbe anche avere ripercussioni a lungo termine sul tessuto sociale ed economico del Molise. La mancanza di sostegno economico potrebbe portare a un aumento della disoccupazione, della criminalità e della disperazione tra i cittadini.
LA NECESSITÀ DI UN DIALOGO APERTO
In un momento così delicato, è fondamentale che ci sia un dialogo aperto e costruttivo tra tutte le parti coinvolte. Gli assessori e i consiglieri regionali devono lavorare insieme per trovare una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutti i cittadini del Molise, senza discriminazioni territoriali. Solo attraverso un approccio inclusivo e collaborativo sarà possibile superare questa crisi e garantire un futuro migliore per tutti.
UN APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ
La polemica sollevata da Calenda mette in luce una questione fondamentale: la responsabilità degli amministratori pubblici nei confronti dei cittadini. In un periodo di crisi economica e sociale, è essenziale che le decisioni politiche siano prese con equità e giustizia, tenendo conto delle esigenze di tutte le fasce della popolazione. Gli ex lavoratori dell'Ittierre meritano lo stesso sostegno e attenzione riservati ai cassintegrati della GAM di Bojano. Solo così sarà possibile costruire una società più giusta e solidale.
CONCLUSIONE
La vicenda degli ammortizzatori sociali in Molise rappresenta un banco di prova per la politica regionale. Le accuse di campanilismo e le ripercussioni sociali ed economiche di questa decisione richiedono una riflessione profonda e un'azione immediata. È tempo che gli amministratori pubblici dimostrino la loro capacità di rappresentare e tutelare tutti i cittadini, senza distinzioni territoriali. Solo così sarà possibile superare le divisioni e costruire un futuro migliore per il Molise.
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