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La classifica

Il sindaco di Isernia Castrataro continua a rotolare nel burrone, perdendo l'8,7% dei consensi

Inarrestabile discesa sul piano del gradimento per il primo cittadino isernino, eletto nel 2021 con il 58,7% e che ora verrebbe a stento rivotato dal 50% dei concittadini

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Castrataro finisce nella parte bassa della classifica dei sindaci più amati d'italia: al 59esimo posto, insieme a Florita di Catanzaro e Castelletti di Brescia. Certo, può consolarsi pensando che il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è terzultimo al 78esimo posto. Ma non è una bella consolazione.

Tra i sindaci è Michele Guerra (Parma, 63%) il vincitore del Governance Poll 2024. Secondo posto per Gaetano Manfredi (Napoli, 62%) mentre in terza posizione si piazza Michele De Pascale (Ravenna, 61%), in un podio tutto di centrosinistra. Tra i presidenti di Regione a conquistare la prima posizione è Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, 68%) che scavalca sia Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, 67%) che Luca Zaia (Veneto, 66%). Si conferma così il trio di testa che caratterizza da anni la classifica, ma ancora una volta a piazzamenti invertiti. Il Governance Poll 2024, la particolare classifica sul gradimento dei primi cittadini e governatori, è stata realizzata per il ventesimo anno consecutivo dall'Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore. Sempre per quanto riguarda i sindaci, al quarto posto ci sono Luigi Brugnaro (Venezia), Giuseppe Cassì (Ragusa), Claudio Scajola (Imperia) e Matilde Celentano (Latina). Il dato più vistoso del ventesimo Governance Poll - si legge in una nota - è però il calo di popolarità della maggior parte dei primi cittadini. Solo un sindaco su quattro incrementa il consenso rispetto al giorno delle elezioni. Tra questi, la migliore performance è quella di Clemente Mastella, Benevento (+6,3%), seguito da Jamil Sadegholva di Rimini (+6,2%) e Luigi Brugnaro, Venezia (+5,9%). Per ben tre sindaci su quattro si è invece registrato un calo. Un trend che non ha risparmiato i primi cittadini delle grandi città metropolitane, per esempio Roberto Gualtieri (Roma) registra una flessione del 15,2% rispetto al giorno delle elezioni, attestandosi in penultima posizione con il 45%, ex aequo con il palermitano Roberto Lagalla. Anche il sindaco di Reggio Calabria è tra quelli penalizzati da questa tendenza, Giuseppe Falcomatà si piazza infatti al 77° posto con il 45,5% (-12,9% rispetto al risultato ottenuto nelle urne). Trend in discesa anche per il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, 57° con il 51,5% (-7.7%) e per il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore, che pur posizionandosi al 37° posto con il 54,5%, perde il 7,4%. Stessa tendenza per Marco Bucci (Genova) che perdendo il 6,5% cala al 67° posto con il 49%. Stabile invece Beppe Sala a Milano che riconferma il 57% e conquista la 19° posizione..

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