Da Rocco Hunt, sul palco di Campobasso, a Daniele Silvestri, la presa di posizione dei cantanti contro il genocidio a Gaza

La testimonianza di Rocco Hunt alla festa del Corpus Domini, ieri sera. «Possiamo dire che la macchina organizzativa ha funzionato», ha dichiarato la sindaca Marialuisa Forte. «E per questo dobbiamo ringraziare tutti coloro che si sono adoperati affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi, a cominciare dalle forze dell’ordine, sempre presenti e attente sul territorio».
Non è mancato un momento di riflessione importante, che l’amministrazione comunale di Campobasso condivide e rilancia con convinzione: durante il concerto di ieri sera a Selvapiana, davanti a tremila giovani, il cantante Rocco Hunt ha lanciato un messaggio di pace forte e diretto. «Ragazzi», ha detto dal palco, «la pace non si fa con i missili», in riferimento soprattutto al massacro di civili che si sta consumando a Gaza.  Una prima serata ricca di emozioni e partecipazione, che segna l’inizio di una festa sentita e condivisa da tutta la comunità e apprezzata in tutta la regione. 

Alla manifestazione 'Non in mio nome - Free Palestina', in programma per sabato 28 giugno, parteciperà anche Daniele Silvestri. A confermarlo è proprio il cantautore, a margine della presentazione, oggi in Campidoglio, del Festival 'RIM' (Roma in musica), un nuovo progetto previsto per il 2026, di cui curerà la direzione artistica. "Semplicemente una chiamata dopo quasi due anni di disattenzione per parlare di Gaza, per parlare di quello che in molti chiamano 'genocidio' e non si vergognano di farlo. Si chiama 'Non in mio nome' per far sentire la voce di chi pensa che non sia accettabile quello che sta succedendo, come non lo è neanche il silenzio protratto appunto per quasi due anni".