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Il fatto di cronaca

Neuromed salva la vita alla 16enne che il padre ha tentato di uccidere: la ragazzina apre gli occhi e riprende conoscenza

"La ragazza apre gli occhi e in certi momenti riconosce soprattutto i componenti della famiglia che la vengono a trovare", dice Valeria Marinò, primario della Terapia Intensiva dell'Istituto di Pozzilli, in provincia di Isernia.

Antonia Ocone, 16 anni, unica superstite della strage familiare di Paupisi, in provincia di Benevento, lo scorso 30 ottobre fu colpita dal padre con una grossa pietra mentre dormiva: è l'unica a essere sopravvissuta tra le persone presenti in casa. Salvatore Ocone, 58 anni, ora rinchiuso nel carcere di Benevento, ha ucciso la madre della ragazza e il fratello minore quindicenne.

Così come aveva già fatto nei giorni scorsi nel carcere di Campobasso, a Benevento Salvatore Ocone, autore della strage familiare di Paupisi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel carcere di Capodimonte l'uomo è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari che ha firmato la nuova ordinanza di custodia in carcere nei suoi confronti dopo il passaggio di competenze da Campobasso a Benevento. Ocone anche stamattina era assistito dal suo legale, l'avvocato campobassano Giovanni Santoro. Da quando è stato trasferito dal Molise alla Campania, sabato scorso, l'uomo che ha ucciso la moglie e il figlio lo scorso 30 settembre, non è più in regime di isolamento ma condivide la cella con un altro detenuto.

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